La pulizia dei denti rientra tra quelle operazioni fondamentali per mantenere la dentatura in buona salute. Andando ad agire sull’accumulo di tartaro e placca, si può limitare notevolmente l’insorgere di carie e parodontiti. Solitamente i dentisti consigliano di effettuare una pulizia dentale 2 volte all’anno.
L’igiene orale quotidiana, anche se fatta correttamente, non è in grado di rimuovere la placca e il tartaro sottogengivale. Se li si trascura, diventano poi così duri che solo gli strumenti professionali di un dentista sono in grado di rimuoverli. Prendersi cura dei propri denti, anche con una pulizia ogni 6 mesi, ne garantisce il buon mantenimento, prevenendo lo sviluppo di eventuali patologie della bocca.
La pulizia dei denti fa male?
Alcune persone rinunciano alla pulizia dei denti, temendo che possa essere dolorosa. In realtà questa operazione non fa male ma, ovviamente, più si trascurano i denti più diventa alta la probabilità che poi bisogna ricorrere ad azioni più invasive.
Ci sono inoltre dei fattori che possono influire sul fastidio provocato o, meglio, sulle sensazioni che si avvertono. Ogni persona, infatti, ha una soglia di sensibilità strettamente personale. A ciò va aggiunta l’abilità del dentista e la quantità di tartaro e placca da rimuovere. Detto ciò, non possiamo nella maniera più assoluta parlare di dolore, ma solo di fastidi ampiamente tollerabili.
La pulizia dei denti rovina i denti?
Non è inusuale sentire che la pulizia dei denti li rovina; nello specifico è lo smalto a subire danni. Nulla di più falso. Gli attuali strumenti odontoiatrici e le tecniche usate permettono di eliminare il tartaro senza colpire lo smalto. La pulizia dentale andrebbe effettuata non meno di una volta all’anno, per la salute di denti e gengive, molto prima che per ragioni estetiche.
Gli strumenti per la pulizia dei denti presentano il massimo grado di sicurezza, se usati con criterio e competenza. La pulizia dei denti non rovina i denti, ma ne migliora anzi la salute, se si ha la premura di rivolgersi a dei professionisti.