La parodontite è una patologia che interessa il parodonto, ovvero il tessuto sopra i denti costituito da osso alveolare, legamento parodontale, cemento radicolare e gengiva. Il parodonto è l’insieme dei tessuti che circondano il dente e servono a mantenerlo attaccato al tessuto osseo. Allo stesso tempo, serve a conservare l’integrità dei tessuti coinvolti nella masticazione.
La parodontite è un disturbo gengivale tra i più gravi, è irreversibile e può portare, col tempo, alla caduta dei denti. Per guarire dalla parodontite è necessario l’intervento del dentista, che a seconda della gravità deciderà se procedere con una terapia localizzata o un intervento chirurgico.
L’ortodonzia a supporto della terapia parodontale
Alcuni studi hanno dimostrato che l’ortodonzia (l’utilizzo dell’apparecchio) può essere particolarmente utile per la cura della parodontite. La ragione è piuttosto semplice: quando un paziente è affetto da parodontite, i denti che progressivamente perdono il supporto del parodonto cominciano a muoversi liberamente. Così facendo, creano i cosiddetti diastemi, ovvero gli spazi tra i denti. In questo stadio, già piuttosto avanzato, della parodontite, i denti possono inclinarsi in avanti o allungarsi verso il basso. Utilizzare l’apparecchio per sistemare i denti “storti” per via della parodontite, quindi, può essere senza dubbio un rimedio estetico immediato. Ma non solo questo, in quanto può rappresentare anche un supporto alla terapia parodontale.
Quando mettere l’apparecchio?
Molto importante, però, ricordarsi che è necessario prima terminare tutta la terapia relativa alla parodontite. Solo successivamente, quando il paziente è in via di guarigione, si può provare a ricorrere all’ortodonzia per sistemare la dentatura definitivamente.