Radiologia dentale per specifiche indagini diagnostiche
La radiologia dentale, così come in ogni altro campo medico, si occupa di produrre ed interpretare le immagini radiologiche, per mezzo di attrezzature che ne permettono l’applicazione in terapia o diagnostica. La definizione esatta è radiologia medica, ma è conosciuta anche con i termini di radiologia diagnostica o radiodiagnostica. I termini sono comunque equivalenti e tutti traggono origine dalla metodologia impiegata che prevede, appunto, l’uso di radiazioni ionizzanti. Per il suo lavoro, l’odontoiatra si avvale delle immagini fornite dalla radiologia dentale.
Radiologia dentale: classica o digitale?
La proprietà dei raggi X di poter attraversare il corpo umano e la sua applicazione in medicina, per scandagliarne le parti nascoste, viene impiegata anche per la bocca e i denti.
Il sistema classico si avvale di un emettitore, detto tubo radiogeno, e un rilevatore che solitamente è una pellicola fotografica. La parte anatomica del paziente da sottoporre ad esame viene posta fra l’emettitore e il rilevatore e fatta attraversare da un fascio di raggi X che imprimono l’immagine sulla pellicola.
Gli ultimi anni hanno visto l’impiego sempre più considerevole della radiologia dentale digitale, in cui la pellicola viene sostituita da un sensore che invia le immagini digitali ad un computer.
Un ulteriore passo in avanti nel costante impegno a ridurre l’esposizione del paziente ai raggi X, in quanto radiazioni ionizzanti. Per completezza d’informazione giova sicuramente ricordare come l’American College of Radiology sostenga che esporsi per una sola volta ad un qualunque tipo di radiografia diagnostica, durante la gravidanza, non rappresenti un pericolo per il normale sviluppo dell’embrione o del feto. Il pericolo sussiste in caso di radiazioni maggiori.
Va sottolineato che, in ogni caso, nella radiologia dentale la paziente viene protetta dai raggi X mediante uno specifico grembiule di protezione.
Che tipo di radiografia dentale mi serve?
La radiologia dal dentista annovera al suo interno diversi tipi di radiografie, ognuna dedicata ad una specifica indagine diagnostica.
La teleradiografia è molto utilizzata in ortodonzia, per rilevare le modalità di crescita delle ossa mascellari. Si suddivide in teleradiografia antero-posteriore, in acronimo AP (per la vista frontale) e in teleradiografia latero-laterale o LL, per evidenziare il profilo.
La radiografia endorale è un tipo di radiografia che si impiega per la ricerca dei dettagli, poiché non raffigura più di due-tre denti per immagine. Dato il suo relativo basso costo e le dimensioni contenute è praticamente presente in tutti gli studi dentistici.
Con la TAC o tomografia facciale computerizzata, invece, si ottengono immagini tridimensionali. Oggi la CBCT (dall’inglese Cone Beam Computed Tomography) o tomografia computerizzata a fascio conico è in grado di irradiare la zona interessata, a parità di volume, con dosi di radiazioni ionizzanti da 5 a 20 volte più basse rispetto alla TC tradizionale. Risultato che, però, non è così eclatante nel caso delle radiografie planari, dove la quantità di radiazioni a carico del paziente supera abbondantemente quella rilasciata da una radiografia digitale 2D.
Infine, la radiografia panoramica, conosciuta anche con il nome di ortopantomografia, ha il compito di permettere una visione d’insieme delle arcate dentarie.
Presso lo Studio del Dottor Bonifacio a Latina è possibile eseguire i principali esami radiografici utili in odontontostomatologia, incluse le visite per la radiologia dentale.